Un aiuto contro le vertigini

Verso la fine di febbraio del 2020, poco prima della chiusura nazionale per «epidemia di raffreddore», incontrai il mio amico RGG che conoscevo da parecchi anni, essendo io anche il suo dentista.  Aveva con sé [uno strumento di indagini bio-fisiche] e su mia richiesta mi esaminò per verificare se fossi interessato dal fenomeno degli accumuli di radiazioni provenienti dal sottosuolo e problematiche simili.  Io soffrivo di una specie di vertigine che mi colpiva particolarmente quando guidavo la automobile e superavo i settanta all’ ora di velocità, e che diminuiva leggermente se tenevo aperto di qualche centimetro il finestrino sinistro.  Con [lo strumento] rilevammo la presenza di numerosi «punti gamma» in tutto il corpo e non mi sorpresi quando verificai di averne anche nella zona delle orecchie, che sono un organo importante per l’ equilibrio fisico.  Avevo anche un «raggio gamma» nel cervello e registrammo anche la presenza delle «onde anomale», quelle radiazioni che l’ encefalo produce perché si trova in uno stato di «conflitto emozionale» ancóra non risolto.  Questi punti deboli del mio corpo li verificammo anche praticando la «prova della acetilcolina», che confermava senza errori la bontà della rilevazione fatta mediante [il dispositivo di bio-risonanza].  Rimasi piuttosto sorpreso della accuratezza delle rilevazioni e della corrispondenza che avevo verificato su di me, sopra tutto per la coincidenza del raggio gamma con la zona labirintica, che collegai immediatamente alle mie «vertigini» alla guida.

Avevo sentito parlare di queste scoperte alcuni anni prima ma non passai mai all’ azione e poi buttai tutto nel dimenticatoio, nemmeno la protezione per il cellulare acquistai a quel tempo.  In questa occasione invece sentíi distintamente un campanellino d’ allarme suonarmi in testa e quindi formalizzai immediatamente l’ acquisto di:

  1. schermatura di protezione del letto completa di
  2. retro-testiera
  3. Cerotti Skudo® rossi e gialli
  4. Tesserini Scudo® da tenere sotto ai piedi
  5. Crema Skudo® per il viso.

Devo dire che passai le prime due settimane di uso dei prodotti con un po’ di apprensione, rivivendo in alcuni momenti un aggravamento delle mie condizioni, con leggeri malesseri specie durante la notte, ma per lo meno potevo di nuovo stare tutto il giorno in piedi in istudio con maggiore vigore e tranquillità sul lavoro e questo mi diede fiducia per il futuro.

Dopo circa tre mesi, cominciai a stare decisamente meglio ma il problema delle vertigini alla guida si ripresentava comunque, anche se a un livello di velocità un pochino piú elevato.  Il mio amico RGG mi suggerì di continuare con i cerotti rossi e di rifare un altro mese di protezione specifica con i tre cerotti, e di mettere la Crema Skudo® sulle tempie ogni volta che ero al volante.  Questo funzionò egregiamente nel corso del tempo e oggi che è passato quasi un anno posso dire che anche nelle strade piú difficili di montagna piene di tornanti e specialmente nelle gallerie, dove avevo sempre sofferto una certa apprensione, anche per via del buio o della cattiva illuminazione, guido tranquillo e in sicurezza e le vertigini anche ad alta velocità non le sento piú.

L’ unica mia piccola difficoltà che ancóra mi rimane da superare è un leggero fastidio che sento agli occhi con certe luci tecniche che usiamo per la endodonzía in studio.  Mi è stato detto che applicando uno Skudo Hologram sulla lente della lampada migliorerebbe la situazione ma al momento non mi sento di proporre questo ai titolari, ho paura che mi prendano per pazzo.  Vedrò di mettere la Crema Skudo sulle pàlpebre, cosa che non ho ancóra mai provato, o magari prenderò il Calzabottiglia Skudo® che mi hanno appena proposto per vedere se il sorseggiare l’ «acqua in dominio di coerenza» mi aiuta in questo caso. 

Inutile dire che avevo provato l’ anno scorso a consultare un neurologo ma capíi subito che brancolava nel buio peggio di me e perciò lasciai perdere e continuai con i prodotti di protezione, ottenendo poi i grandi risultati che ora mi sento libero di testimoniare con gratitudine.

Dott. P., Milano, 27/1/21


Immagine illustrativa:  Dettaglio di un quadro di Amina Barosi (aminarte, Milano)


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