Gioventú bruciata

Sabato 31 luglio mi trovavo nei pressi di Padova per svolgere una giornata di studio della Associazione Vista Perfetta® e giunta essa al termine verso le 18 ho pensato di approfittare della occorrenza per partecipare alla manifestazione «NO GRÍN PÀS» che era prevista in piazza del Duomo. 

Sono riuscito a trovare parcheggio a poche centinaia di metri dal corteo che stava sfilando verso Prato della Valle e all’ altezza di piazza delle Erbe mi sono aggregato a esso, risalendo poi tutto il serpentone umano fino in cima, dove c’erano alcune persone che reggevano uno striscione di protesta e parlavano al megafono scandendo diverse frasi per articolare meglio i cori (li-ber-tà li-ber-tà, giú-lemani-dai-bambini, draghi-draghi-vaffanculo, no-grín-pàs, eccetera eccetera). Quasi totale la assenza delle forze dell’ordine, per lo meno in divisa saranno stati non più di dieci rispetto alle migliaia di noi.

Giunti a destinazione, il corteo si trasformava in assemblea popolare spontanea alla quale purtroppo non ho potuto partecipare perché si era fatto tardi.  Mentre mi apprestavo a rientrare, ho incrociato un gruppetto di ragazzi sui 16/17 anni che discutevano di vaccini.  Uno di loro, vestito con una maglietta blu elettrico, aveva dichiarato che l’aveva appena fatto e non credeva ai pericoli paventati dai manifestanti, mentre era preoccupato di prendersi l’influenza e restarci secco.  Allora mi sono avvicinato a lui e gli ho detto:

— Scusa, hai fatto il vaccino perché hai paura del covid?
— Sì, l’ho fatto.
— Ma lo sai che il covid in confronto al 5G è una cazzata?
— No, che significa?
— Vuoi fare una prova?
— Come?
— Stendi il braccio verso di me e tira indietro il polso; senti quanta forza hai…

(Ovviamente nessuna forza perché eravamo a cielo aperto in una grande città).

— Ma dove è la forza?
— Non so, non riesco.
— Vuoi fare la controprova?
— Come?
— Vieni sotto il tendone della bancarella e riproviamo.

(Al riparo dalle onde dei ripetitori il polso teneva).

— Visto?
— Come è possibile?
— Non lo sappiamo ma come vedi il covid al confronto non è nulla.  Ti irradiano di onde che ti indeboliscono ogni volta che esci all’aperto.  Altro che influenza!

Altri ragazzi hanno voluto fare la stessa prova, a cielo aperto e sotto la tenda, e hanno notato la differenza, finché si è avvicinato un altro giovane, più grande, occhialuto e mascherato, sfidando la afa dei 35 gradi, che ne voleva sapere di più ma senza mostrare il coraggio di fare la prova.  Lui insisteva a chiedere spiegazioni e io insistevo col dirgli di provare direttamente.  Si schermiva dicendo che non c’era bisogno perché aveva già visto.  Mentre cercavo di convincerlo, si avvicina una ragazza che lo sgrida e lo tira a sé dicendogli di smetterla e di andare via, e questo poveretto, proprio come un cagnolino, si è messo subito a disposizione di lei, rinunciando alla discussione con me.

La giovane, mora con dei capelli lunghi e riccioli, senza occhiali ma di bassa statura e molto cattiva nello sguardo, mi ha detto, incurante del fatto che avrei potuto essere suo nonno, «SEI RIDICOLO» tirandosi appresso il disgraziato.

Ho risposto:

— Va bene, hai ragione.

E me ne sono andato pure io, commiserando la mia ridicolaggine.

Mentre ritornavo verso la vettura, la cattiveria vista nello sguardo di quella donnetta mi faceva impressione piú ancora della debolezza del suo fidanzato, il quale, per lo meno, nella sua stupidità conservava ancora un barlume di speranza…  Ma lei?



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