Quarant’ anni senza raggi

Alcuni giorni fa mi è capitato di incontrare una persona di circa quarant’ anni di età che mi ha stupito perché non presentava su di sé il fenomeno dell’ accumulo radioattivo dovuto all’ inquinamento invisibile proveniente dal sottosuolo.

Usando l’antenna periscopica e scansionando tutto il corpo dalla testa ai piedi (lunghezza d’onda fittizia 6,2 cm) e poi verificando un punto in particolare che è presente sulla carotide destra (5,2 cm), lo strumento non ha rilevato alcuna radiazione presente nel suo organismo.

Per controllo, ho provveduto a questionare il soggetto cercando di capire che tipo di vita avesse fatto perlomeno durante gli ultimi vent’ anni, che è il periodo nel quale le radiazioni puntiformi provenienti dal sottosuolo si sono moltiplicate fino ad arrivare, al momento (2022), a un tasso di circa 20 per metro quadro laddove inizialmente non ve ne era quasi nessuna o al massimo ve ne erano una o due per stanza o posto letto.

Questo signore mi ha in effetti raccontato che specialmente negli ultimi 10 anni aveva preso l’abitudine di cambiare spesse volte la posizione del letto e dei mobili nella sua stanza.  Questo comportamento apparentemente bizzarro gli ha garantito l’opportunità di evitare lo stillicidio che consente alla radiazione puntiforme che attraversa il letto di attaccarsi – con il tempo – al proprio organismo, e che provoca, tramite una reazione biochimica, la replicazione di un effetto di emissione di fotoni ionizzanti cancerogeni che in alcuni casi porterebbe facilmente alla malattia tumorale e probabilisticamente, in concomitanza con altri fattori variabili da individuo a individuo, a una morte prematura.

Durante un periodo di circa 15 giorni lo stesso soggetto ha avuto la possibilità di dormire in un letto protetto mediante la schermatura Geoprotex® completa, che consiste in una trapunta da mettersi sotto il materasso abbinata a un’altra trapunta piú piccolina da mettere dietro la testa in posizione verticale contro il muro, andando a costituire una conformazione «a L» che è in grado di proteggere sia dalle radiazioni provenienti dal sottosuolo sia da quelle provenienti dalla parete (corrente elettrica domestica).

La sua testimonianza al riguardo di questo esperimento ci ha specificato che in effetti lui ha sentito un beneficio perché il sonno era migliore e al mattino si sentiva piú riposato laddove, invece, una volta tolta la schermatura, egli ha avvertito distintamente un malessere, per quanto lieve, che era paragonabile alla sensazione di disagio che negli anni precedenti lo aveva “costretto” a spostare spesso la posizione del suo letto per dormire meglio.

Abbiamo cosí potuto registrare una conferma empirica e casuale di quanto asserito dal professor Limardo nella sua pubblicazione fondamentale «Salute dell’ Habitat» nella quale il fenomeno viene affrontato scientificamente e in cui vengono riportate anche testimonianze di successo e di guarigione, certificate da medici competenti, da malattie o malesseri determinati dalla presenza di queste fastidiose componenti di inquinamento invisibile, che una volta rimosse dànno il via, piú o meno spontaneamente, al processo di riparazione e salute che è tipico di un organismo in condizioni «sane».

Ovviamente rimane sempre una questione di libero arbitrio il decidere se convenga o meno – nel proprio caso – fare l’investimento necessario per acquistare la schermatura Geoprotex® da mettere sotto il letto in modo tale di garantirsi la massima probabilità oggi esistente per non ammalarsi, in quei casi in cui la malattia derivi dalla presenza delle radiazioni ionizzanti naturali oppure di quelle non-ionizzanti artificiali.

La nostra tesi di utilizzatori finali nonché di promotori di questi prodotti è che in un corpo che è già caratterizzato dal vantaggio di non avere mai avuto accumuli radioattivi, il dormire in una situazione di neutralità e di immunizzazione da questi agenti pericolosissimi è un’ arma in piú che aumenta a dismisura la probabilità di non ammalarsi mai di nessunissima altra malattia anche causata da altri fattori.  Infatti, se uno non è condizionato dalla radioattività già presente nel suo corpo (e da lui ri-generata) e in piú non è condizionato da quella che assorbe durante il sonno e pure rimane protetto dalle altre influenze elettriche o elettromagnetiche derivanti dalle apparecchiature artificiali ormai diffuse ovunque, costui dovrebbe avere una migliorata sensibilità ad accorgersi anche di altri attacchi alla sua salute provenienti da tutte altre fonti, non ultime quella alimentare, quella dell’ inquinamento chimico, quella delle psicologie tossiche con le quali si entra in contatto, eccetera eccetera.

Anche qui, però, corre l’obbligo di ricordare che vi è sempre di mezzo il libero arbitrio per cui uno, pur avvertendo tali influenze nefaste, potrebbe sempre evitare di porvi rimedio.


In copertina:  uomo vitruviano di Natasha Sinegina, Creative Commons Attribution 4.0.


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