Sintomi di decontaminazione:  come prevenirli anche nei casi difficili

Un fenomeno che uno non si aspetta ma che può accadere in casi particolari è quello dei sintomi legati alla decontaminazione dagli accumuli radioattivi presenti nel corpo, una volta installata la schermatura Geoprotex® nel letto, la quale schermatura impedisce alle radiazioni telluriche puntiformi ionizzanti di tipo gamma di colpirci mentre dormiamo.  In queste condizioni, non trovando piú la “fiamma” che li alimenta, questi accumuli vengono gradualmente espulsi dalle cellule ed entrano nel circolo linfatico e sanguigno per essere poi definitivamente eliminati attraverso gli organi emuntorî, come per esempio il fegato o i reni.  Mentre ciò avviene, può accadere che il cliente avverta dei sintomi spiacevoli che possono essere molto svariati e in alcune occasioni costringere la persona a rinunciare alla schermatura proprio per ritornare a dormire in una area non protetta, di modo da interrompere il processo di ripulitura bio-chimica che si era avviato spontaneamente grazie a essa.  Il sintomo piú contro-intuitivo, cioè l’ ultimo a cui uno pensa, è precipuamente quello della insonnia, laddove invece uno aveva acquistato le protezioni proprio con l’ obiettivo di dormire meglio!

In base all’ esperienza di chi scrive, questo tipo di inconveniente non deve metterci in imbarazzo perché è sempre risolvibile adottando un approccio graduale e/o ricorrendo, se il cliente se lo può permettere, all’ uso dei cerotti Skudo® (protocollo base) che potrebbero fare la differenza anche se richiedono un piccolo investimento supplementare oltre a quello necessario per acquistare le barriere fisiche contro i raggi gamma (schermature Geoprotex®).  L’ approccio graduale è spesso sufficiente e consiste nel tenere presente tre accortezze fondamentali:

  1. è necessario proteggere la testa dal campo elettromagnetico proveniente dalla parete alla quale è appoggiato il letto usando la schermatura piccola verticale denominata in gergo «retrotestiera»;
  2. è necessario tenere la schermatura orizzontale per terra, e non sotto al materasso, cioè a una sufficiente distanza dal corpo, di modo che l’ effetto di diffusione e diffrazione di Bragg della propria stessa radiazione fotonica emessa dagli accumuli che vogliamo eliminare non sia di disturbo al cliente stesso per rimbalzo;
  3. è necessario alternare un giorno con le protezioni nel letto e uno o piú giorni senza, secondo il bisogno.

Quando questo non è possibile farlo, perché magari uno dorme per terra su un «futon» e non può distanziarsi a sufficienza dalla schermatura Geoprotex®, e però soffre di insonnia e non può permettersi di non dormire, allora diventa obbligatorio mettere mano al portafoglio e usare per un mese i tre cerotti Skudo®, che dovrebbero risolvere il problema aiutando il corpo – durante il giorno – a rimanere sempre in equilibrio bioenergetico (come testimoniano i dodici meridiani della MTC) e cosí affrontare la notte avendo subíto meno sovraccarichi dovuti alle pressure della logorante vita moderna.

In certi gravissimi casi, quando uno dorme per terra, bisogna cambiare letto per qualche giorno per ottenere almeno quel mezzo metro di distanza tra stuoia e materasso, altrimenti il fastidio della insonnia diventa insopportabile e uno magari si vede costretto a rinunciare alla decontaminazione non ostante l’ uso dei cerotti.

Un caso del genere mi è capitato di recente, e lo vado a raccontare nei dettagli…

Un amico, che era stato informato alcuni anni prima di questa opportunità della decontaminazione, un giorno decise di fare il grande passo e di acquistare una protezione completa per il letto singolo, dato che era colpito severamente dal fenomeno delle radiazioni e voleva disintossicarsi.  Il problema era che lui aveva accumuli radioattivi un po’ dappertutto nel corpo ma in particolare ne aveva due nella testa, che dovevano essere piuttosto vecchi perché avevano una gittata di oltre quaranta centimetri (misurata empiricamente mediante la prova della acetilcolina).  Non deve sorprendere che dopo qualche settimana di uso della schermatura nel letto egli abbia dovuto abbandonarla proprio perché non riusciva piú a dormire.  Ovviamente, questo signore se ne guardò bene dal riferirmi ciò ma colse comunque la occasione della sua «sfortuna» per sperimentare l’ uso della schermatura nel letto della figlia, una ragazza di diciotto anni nativa dell’ Ariete e dotata di un caratterino a suo dire piuttosto intrattabile, probabilmente dovuto o aggravato anche dal fenomeno dell’ inquinamento invisibile di cui tutti soffriamo oggidí.  Ebbene, in questo caso l’ effetto della schermatura fu eccellente perché dopo pochi giorni di impiego il carattere della giovane donna ebbe un notevole cambiamento per il meglio, per cui il genitore si sentí comunque soddisfatto di avere fatto il bene della figlia anche se ciò aveva comportato la rinuncia alla decontaminazione di sé medesimo.  Ma la storia non finisce qui, perché adesso viene il bello.

Questo signore, passato un anno, si è trovato di fronte al dramma di volersi sottoporre alla puntura che va di moda adesso e ricordandosi che attraverso la protezione ambientale fornita dalle schermature Geoprotex® e dai cerotti Skudo® egli avrebbe potuto ridurre al minimo il rischio di una cattiva inoculazione, si è rivolto a me per sapere come fare nel suo caso.  È stato mio dovere avvisarlo che avendo lui delle radiazioni in testa e non avendo proceduto alla decontaminazione completa, sarebbe stato meglio decidersi di andare fino in fondo eseguendo il protocollo dei tre cerotti Skudo® per un mese ma al contempo cercando in tutti i modi possibile di dormire per un tempo congruo in un letto protetto e distanziato dal suolo per non soffrire di insonnia.

Lui ha perciò ricuperato la sua schermatura completa che aveva dato alla figlia (che tra l’ altro era in vacanza e quindi non la stava usando) e ha provato a usare i tre cerotti Skudo® del protocollo base, dormendo però nel suo letto non distanziato da terra, cioè quasi a contatto con la schermatura orizzontale.  L’ esperimento non ha avuto molto successo perché dopo circa una settimana egli ha dovuto togliere la protezione perché non riusciva a dormire e nemmeno l’ uso dei tre cerotti Skudo® lo aveva potuto aiutare.  Ciò non ostante, dopo circa dieci giorni si è sottoposto comunque alla inoculazione, fortunatamente senza subire danni.

Rimaneva però il problema della sua incompleta decontaminazione e qui è accaduto un fatto che gli ha offerto una via di uscita, senza scuse:  la collaboratrice familiare che assisteva un suo parente è andata in ferie e perciò lui stesso ha dovuto sostituirla, e dato che in quell’ appartamento egli avrebbe potuto dormire in un letto normale, allora ha approfittato della occasione e si è portato dietro la stuoia, mettendola per terra.  Miracolo!  Finalmente ha potuto dormire e continuare con il protocollo base dei tre cerotti Skudo® senza soffrire piú l’ insonnia!  Nei giorni successivi, alternando la postazione letto per terra con l’ altra, egli ha potuto in qualche modo superare ogni difficoltà finché al completamento del secondo mese di uso dei cerotti Skudo® egli adesso può dormire per terra con la schermatura presente e non soffrire piú nessun disturbo, anche perché, a una prova che abbiamo fatto dal vivo, egli oggi come oggi non presenterebbe piú emissioni di radiazioni cospicue dal corpo, il che significa che la nostra strategía, per quanto complicata, ha funzionato e tutto è bene quello che finisce bene.

Ora però si pone il problema di restituire la protezione Geoprotex® alla figlia, ma cosí facendo lui si troverebbe sguarnito, rischiando eventuali ricadute.  Ma io sono sicuro che a tempo debito il nostro uomo sarà in grado di fare la scelta giusta e non rinunciare alla difesa ambientale sia per sé stesso sia per la sua discendenza (traduzione:  deve mettere nuovamente mano al portafoglio senza troppe preoccupazioni e cosí ottenere un beneficio definitivo!).


Crediti fotografici:  https://www.freepik.com/free-vector/insomnia-concept-illustration_9892407.htm


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