L’ inquinamento invisibile a cui facciamo riferimento su questo sito https://protezionispeciali.it è quello 1) generato in modo naturale dal sottosuolo terrestre sottoforma di a) radiazioni ionizzanti puntiformi di tipo gamma dovute al decadimento di minerali pesanti quali uranio, torio e molti altri, b) radiazioni che si sprigionano da vene sotterranee di acqua in movimento e 2) generato in modo artificiale dall’ Uomo per mezzo di a) apparecchi operanti in radiofrequenza (MHz e GHz) che emettono radiazioni non-ionizzanti prevalentemente per la trasmissione di informazioni numeriche e b) reti di distribuzione della energia elettrica in alta e bassa tensione alla frequenza di 50 Hz.

Le scoperte dello scienziato italiano Nicola Limardo effettuate sin dagli anni ottanta e novanta del Novecento hanno portato alla produzione, dal 2001, di alcuni dispositivi di difesa ambientale che sono in grado di ridurre al nulla l’ effetto negativo dell’ inquinamento invisibile su uomini e animali e sono state convalidate da studî scientifici riconosciuti e da innumerevoli prove condotte da organi di controllo ufficiali nazionali ed esteri.

Un esempio molto banale di «inquinamento invisibile» di cui tutti soffriamo è quello dato dal dormire con la testiera del letto vicino a un muro ove scorrono fili elettrici a 220 Volt e 50 Hz, la normale corrente domestica.  Alcune persone accusano presto un sottile malessere che impedisce il riposo notturno e si ripercuote sulle attività diurne, che non sono mai svolte in piena efficienza.  Altre persone, meno sensibili a questo specifico problema, hanno bisogno di lasciare passare anni e decadi intere prima di sentire la necessità di difendersi, quando magari è già tardi e sono stati fatti danni cospicui alle strutture cerebrali (in particolare alla ghiandola pineale).


Bibliografia:  Limardo N., Salute dell’ habitat, Anima edizioni (quinta edizione ampliata, 2019).